martedì 27 ottobre 2020

Step 12 - Lo stereocartografo nella filmografia

Un esempio lampante dello stereocartografo nella cinematografia è dato dai cinegriornali a sfondo militare, un esempio può essere il filmato del 1964 intitolato "Numero unico dedicato alle attività industriali e tecniche dell'Esercito: l'arsenale dell'esercito di Piacenza, l'Istituto geografico militare di Firenze, il laboratorio di precisione ottica di Roma e l'officina automobilistica di riparazioni di Bologna". Come vediamo dal minuto 2:22 al minuto 2:31 si possono vedere gli stereocartografi dell'istituto geografico militare di Firenze.

Per vedere l'intero cinegiornale clicca qui.

Anche nella filmografia sono presenti tematiche inerenti allo stereocartografo come le riprese aeree o la cartografia. Nel cortometragio "Smitty", al minuto 12:50, l'ufficiale Smitty, con uno stereoscopio, guarda 2 fotogrammi e li accoppia in modo da eleborare un unica mappa.

Per vedere il cortometraggio clicca qui.

domenica 25 ottobre 2020

Extra - Una collezione di antichità: il museo delle Officine Galileo

 

"Quando in america ancora combattevano con gli indiani la battagli di little big horn, nel 1876, la Officina Galileo, che si chiamava Officia al singolare, esportava tecnologia finanche in Giappone. Quindi non proprio dietro l'algolo."

É così che Luciano Romeo, direttore tecnico del museo delle Officine Galileo, spiega cosa sono state le Officine Galileo per l'Italia, o per meglio dire per il mondo : progresso tecnologico e scientifico.

Fondato nel 2006 e situato a Firenze, il museo delle Officine Galileo è definito lo scrigno di diverse tecnologie. Vi possiamo trovare radar, visori ottici, strumenti per applicazioni spaziali, apparecchi avionici, macchine fotografiche, generatori per l'illuminazione di carrozze e binocoli da teatro.

La mostra è formata da un percorso storico, sono esposti sia oggetti "antenati" di quelli che si producono anche oggi, sia produzioni che sono ormai considerate "storiche" sia a prodotti recenti.

Nel museo, ad oggi, sono conservati 3 stereocartografi, un mod. II, un mod. III e un mod. V, che hanno una storia straordinaria alle spalle.

Clicca qui per visitare il sito del museo delle Officine Galileo.

Step 11 - Le Officine Galileo: il covo di Santoni

La nascita delle Officine Galileo – tuttatoscana

Le Officine Galileo, che alla fondazione, nel 1864, venivano chiamate al singolare Officina Galileo, nacquero grazie a Giovanni Battista Amici a Firenze. In realtà la proposta di fondazione risale già al 1862, ma ci vollero 2 anni affinchè si potessero recuperare tutti gli strumenti scientifici necessari e i soldi per iniziare l'attività. Soltanto nel 1984 il Granducato decise di finaziare la creazione di un ente che potesse evitare che si importassero le macchine dall'estero. Ebbe così inizio la grande storia, seppur breve delle Officine Galileo che fu fatta di periodi di puro splendore e di crisi.

La produzione delle Officine Galileo era molto vasta e interdisciplinare: si spazia da produzioni militari a produzioni spaziali, dal settore tessile alla fotogrammetria, come anche si occupavano di strumentazione elettronica, ottica, meccanica, fotografia, etc.

Durante la Seconda Guerra Mondiale venne appiccato il fuoco alle Officine Galileo dai tedeschi, che distrussero molte macchine, ma vennero salvate dal corpo dei vigili del fuoco universitario. 

Dopo la guerra la produzione venne stravolta dagli Alleati, che autorizzarono solo la realizzazione di prodotti non strategici. Ma non fu un vero e proprio problema per le Officine Galileo, infatti i settori di applicazione civile erano vastissimi. La produzione si incentrava soprattutto sull'alto vuoto, su macchine tessili e di telai. Un occhio di riguardo bisogna dare alla produzione di fotocamere economiche ma di buona qualità,. L'apparecchio, denominato GAMI (Galileo Microcamera o Galileo Milano) presenta caratteristiche di eccellenza, non inferiori a quelle della famosa concorrente tedesca Leica.

Ad oggi le Officine di Galileo sono di proprietà dei Finmeccanica ed è sopravvissuta solo la branca dell'avionica. Però non tutti gli strumenti sono andati persi: la Fondazione Leonardo, che ha istituito il museo delle Officine Galileo, li ha recuperati, restaurati e messi in mostra tutti (o quasi).

Per saperne di più clicca qui.

sabato 24 ottobre 2020

Step 10 - una bibliografia essenzale

  • ERMENEGILDO SANTONI , Lo stereocartografo Santoni, in "Rivista del catasto e dei servizi tecnici erariali", Istituto Poligrafico dello Stato, anno 1934 (leggi da qui la rivista)
  • LUIGI FERRETTI, La fotogrammetria e il suo impegno nei rilievi a grande scala per lo studio di opere d'ingegneria, in "Annali dei lavori pubblici", Eredi di A. De Gaetani, anno 1935 (leggi da qui la rivista)
  • ERMENEGILDO SANTONI, L'attività fototopografica dell'I.G.M. durante l'anno 1935 -XIII-XIV, in "L'Universo", vol.17, Istituto Geografico militare, anno 1936
  • SILVIO GOVI, Stereocartografo Santoni mod. III, in "L'Universo" , vol. 20, Istituto Geografico militare, anno 1939
  • GIOVANNI BOAGA, Lo stereocartografo Santoni, in "Trattato di geodesia e topografica: con elementi di fotogrammetria", vol. 2, CEDAM, anno 1948 (Reperibile solo in cartaceo presso la Biblioteca di Georisorse e Territorio del Politecnico di Torino, clicca qui per la localizzazoine e la disponibilità)
  • L.S. OLSCHKI, Stereografo Santoni modello V, in "Nuncius annali di storia della scienza", Istituto e Museo di Storia e Scienza di Firenza, anno XIII (1998), fasc.1 
  • GERHARD LEHMANN, Aerophotogrammetrie, in "Photogrammetrie", Walter de Gruyter GmbH & Co KG, 20 mag 2019

Step 09 - Lo stereocarografo, un'invenzione tutta italiana


Un uomo, un inventore, un difensore della patria, tanti sono i nomi che sono stati dati a Ermegildo santoni, inventore dello stereocartografo. Considerato il padre della fotogrammetria aerea, Satoni fu Tenente osservatore d'aeroplano nella prima guerra mondiale, e fu proprio qui che  si rese conto della difficoltà di ricomporre l'assetto spaziale delle prese fotografiche fatte dall'aereo. Per prima cosa perfezionò le camere aerofotografiche dei tempi con un intervallometro automatico. Successivamente, nel 1920, si congedò dall'esercito per dedicarsi alla proggettazione e invenzione di nuove macchine che fossero d'aiuto in guerra o comunque per strategie militari.

Così nel 1924 collaborò con l'Istituto Geografico Militare a Firenze, dove, nel 1925, progettò e realizzò il primo stereocartografo e successivamente, tra il 1925 e il 1962 svilupperà i 4 modelli successivi oltre che a molte altre invenzioni legate sempre al modo della fotogrammetria.

Per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Ermenegildo_Santoni

venerdì 23 ottobre 2020

Step 8 - Le ossa dello stereocartografo

Dal punto di vista dei materiali, lo stereocartografo non fa uso di elementi molto speciali. Possiamo però fare un focus sull'alluminio che viene usato per l'ossatura dello stereocartografo.

Tutti i restitutori analogici fanno utilizzo dell'alluminio per la loro ossatura; l'alluminio è leggero, facilmente lavorabile, ideale per la costruzione di oggetti finalizzati al trasporto, per la produzione di massa. Infatti, grazie all'alluminio lo stereocartografo pesava solo 255kg; peso che ad un primo impatto potrebbe sembrare davvero eccessivo, ma ricordiamo che lo stereocartografo era una macchina enorme dalle dimensioni 120x135x150 cm. Se la sua ossatura fosse stata completamente di ferro il suo peso sarebbe diventato il doppio, rendendo lo stereocartografo difficile da trasportare e da montare. Inoltre l'alluminio ha una ottima resistenza all' ossidazione, dovuta alla formazione di un sottilissimo strato di ossido che impedisce all'ossigeno di corrodere il metallo sottostante, rendendo così lo stereocartografo durevole.

 

lunedì 19 ottobre 2020

Step 7 - Il mistero delle linee di Nazca

Avete mai sentito parlare di cerchi nel grano e di sbarchi alieni? In Perù, più precisamente sul piano di Nazca esistono dei geoglifici (disegni fatti sul terreno incolto molto simili ai cerchi nel grano) davvero complessi e stupefacenti. 

La spirale, una delle linee di Nazca, vista dallo spazio.

Queste linee sono state tracciate spazzando via il colore rossastro e i ciottoli che compongono la superficie del deserto, per lasciar emergere la sabbia di colore bianco. Tutte le figure, che sono ben 800, sarebbero state disegnate con un'unica riga che non si incrocia mai con se stessa, ecco anche il perchè vengono chiamate semplicemente linee. La cosa che stupisce di più è che gli studiosi hanno scoperto che questi geoglifici sono stati tracciati tra il 300a.C. e il 500d.C.

A questo punto, due domande sorgono però spontanee:

  1. Come sono state tracciate queste linee senza avere strumenti moderni a disposizione?
  2. Perchè sono state tracciate queste linee?

Come sono state tracciate queste linee?

Gli studiosi ritengono che i Nazca abbiano dapprima disegnato le figure e gli animali su piccola scala, per poi realizzarli in grandi dimensioni. Cosa davvero difficile senza gli strumenti moderni, soprattutto per mantenere le proporzioni del disegno. Pensate un po', questi disegni hanno una superficie di diversi km^2 e sono visibili solo dallo spazio.

Perchè sono state tracciate queste linee?

Esistono diverse teorie sul perchè siano stati tracciati questi disegni che vanno dalla teoria aliena, a quella divina a un semplice uso funzionale. La teoria più affascinante, è quella proposta da Morrison e Rostworoski. Essi affermavano che questi enormi disegni erano stati creati dagli antichi che pensavano che il loro eroe-mastro Viracocha sarebbe tornato sulla terra e le linee gli sarebbero servite come punto di riferimento. Ebbene sì, anche questa volta la mappa la fa da padrone, una mappa che serviva per essere vista dall'alto e guidare un dio sulla terra. Ma la teoria ritenuta più credibile è strettamente connessa con l'acqua: si pensa che queste linee rappresentassero delle mappe per individuare le risorse idriche sotterranee.

Le linee oggi sono considerate patrimonio dell'umanità e sono visibili ancora dallo spazio dato il clima arido, asciutto e senza vento del luogo. Ecco 3 tra le più famose (clicca sul link per scoprire la loro ubicazione):

Astronauta 14°44′42.79″S 75°04′47.08″W

Colibrì 14°41′31.92″S 75°08′57.84″W

Scimmia  14°42′26.07″S 75°08′19.5″W


Se ti interessa l'argomento vedi anche questo documentario!


Fonti: wikipedia.it : Linee di Nazca

          travel365.it: Il Mistero delle linee di Nazca: teorie, foto e curiosità  

          siviaggia.it: Perù, il mistero delle linee di Nazca


Step 7 - Gli egiziani e l'allinemento delle piramidi con le stelle

Chi di non ha mai sentito parlare delle piramidi egiziane? Ma avete mai sentito parlare della teoria esposta dai piramidologi che afferma che le piramidi siano allineate alle stelle? In caso negativo, l'approfondiremo in questo post. 

Secondo un'ipotesi fatta dai piramidologi, le 3 piramidi egiziane di Giza,Cheope, Chefren e Micerino, sarebbero allineate con le 3 stelle centrali della costellazione di Orione, Zeta, Epsilon e delta, mentre la sfinge rapresenterebbe la costellazione del Leone e il Nilo la Via Lattea, formando così una e vera propria mappa celeste.

Per gli egizi, era davvero importante la posizione degli edifici sacri, affermano i piramidologi Hamcok e Bouval, gli ideatori di questa teoria. Inoltre aggiungono che per vedere l'allinieamento delle stelle con le piramidi dobbiamo aspettare l'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone", cioè quando il sole si trova all'interno della costellazione del Leone.


Ma gurdando le foto satelllitari di queste piramidi messe in correlazione con le mappe celesti si nota che le stelle non sono perfettamente allineate con le piramidi.

Si è notato inoltre che la Sfinge, per corrispondere con la costellazione del Leone sarebbe dovuta rovarsi sull'altra sponda del Nilo.

Successivamente si è scoperto, grazie Andrew Collins, che le tre piramidi di Giza corrisponderebbero invece a un altro gruppo di stelle nella costellazione del Cigno: le cosiddette ali del Cigno (le stelle ε, γ e δ Cygni), che corrispondono alla perfezione con le tre piramidi.


 

Una domanda sorge però spontanea, come hanno fatto gli egiziani nel 2500 a.C. a trovare la perfetta corrispondenza tra la posizione delle piramidi e quella delle stelle?

Gli egizi, abili astronomi, avevano individuato il Nord attraverso la stella ALFA e DRAGO, ma nonostante questo, come avrebbero potuto fare. Per trovare il punto preciso servirebbe comunque una vista dall'alto del territorio.

Fonti: Wikipidia: Teoria della correlazione di Orione

         Storia e mito: PIRAMIDI ed ALLINEAMENTO CELESTE 

le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone" (ovvero l'epoca in cui il sole si trovava all'interno del Leone durante l'equinozio di primavera).

Maggiori informazioni https://storia-e-mito.webnode.it/products/piramidi-ed-allineamento-celeste/
le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone" (ovvero l'epoca in cui il sole si trovava all'interno del Leone durante l'equinozio di primavera).

Maggiori informazioni https://storia-e-mito.webnode.it/products/piramidi-ed-allineamento-celeste/
le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone" (ovvero l'epoca in cui il sole si trovava all'interno del Leone durante l'equinozio di primavera).

Maggiori informazioni https://storia-e-mito.webnode.it/products/piramidi-ed-allineamento-celeste/
le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone" (ovvero l'epoca in cui il sole si trovava all'interno del Leone durante l'equinozio di primavera).

Maggiori informazioni https://storia-e-mito.webnode.it/products/piramidi-ed-allineamento-celeste/
le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone" (ovvero l'epoca in cui il sole si trovava all'interno del Leone durante l'equinozio di primavera).

Maggiori informazioni https://storia-e-mito.webnode.it/products/piramidi-ed-allineamento-celeste/

domenica 18 ottobre 2020

Step 06 - lo stereocartografo: il simbolo della rivoluzione aerofotogrammetrica

 
 
Lo stereocartografo è diventato il simbolo dell'aerofotogrammetria e della cartografia militare del tempo. Infatti, grazie ad esso, le mappe erano precise e prodotte in minor tempo. Fino ad allora le carte erano state realizzate completamente a mano. e, grazie alla loro minuziosa precisione, potevano essere realizzati anche dei modelli tridimensionali per permettere agli strateghi militari di visualizzare al meglio il campo di battaglia. In foto, si può notare benissimo il fatto che lo stereocartografo è al centro della cartografia del tempo, dove si invitavano tutti a provare o quanto meno a vedere in funzione lo stereocartografo

Fonti: Surveying and Mapping, Volume 14, U.S. Government Printing Office, 1954, pagina 416