La fotogrammetria è la disciplina scientifica che sta dietro lo stereocartografo. Essa si occupa delle tecniche di rilievo che permettono di acquisire dei dati metrici di un oggetto (forma e posizione) tramite l'acquisizione e l'analisi di una coppia di fotogrammi stereometrici. Infatti, quando fu inventato, nel 1920, lo stereocartografo, veniva impiegato per lo sviluppo delle carte militari topografiche. Appena usciti dalla prima guerra mondiale bisognava tenere sott'occhio i nemici e sviluppare delle nuove tecniche per la protezione del Paese. Questi anni furono i più profiqui per le invenzioni di genere militari, e lo stereocartografo fu una di queste: esso permetteva di costruire mappe sempre più precise con un margine di errore piccolissimo, cosa che prima d'allora veniva fatta a mano.
Esistono diversi tipi di fotogrammetria. Quella che viene usata dallo stereocartografo è la fotogrammetria basata sulla differenziazione in base alla distanza della ripresa, nello specifico, la fotogrammetria Terrestre. La Fgm Terrestre è stata all'origine dei rilevamenti topografici accurati che erano ottenuti con interpolazione fra punti del terreno, più o meno equamente distribuiti per rappresentare la morfologia del territorio.
L' aereofotogrammetria
L'aerofotogrammetria è un'attività/tecnica utile al rilevamento delle caratteristiche del terreno non facilmente percepibili al livello del suolo, attraverso fotogrammi scattati a distanza, trovando applicazione in numerosi campi, dalla cartografia, alla geologia, all'archeologia.
Le prime foto aeree furono realizzate in Francia nel 1858, a bordo di un aerostato: a realizzarle fu Nadar (Gaspard-Félix Tournachon, 1820-1910), pioniere della fotografia. Per la realizzazione di aerofotografie esistono aerei appositamente attrezzati, ma si possono utilizzare anche aerei a pilotaggio remoto.
Esistono diversi tipi di presa aerofotogrammetrica:
- Nadirale: asse del gruppo ottico perpendiolare alla superficie terrestre;
- Panoramica: riprese fatte a quote più basse, con visione del paesaggio a "volo d'uccello";
- Trimetrogron: tre foto in contemporanea con tre camere: una in verticale e due laterali inclinate di 60°.
L'erofotogrammetria si utilizza ancora oggi in molti ambiti come la rilevazione dell'idrografia, dell'inquinamento, dello stato della vegetazione, ma anche in ambiti come l'archeologia
La rappresentazione delle mappe su carte viene rivoluzionata intorno 1926, prima della Seconda Guerra Mondiale, grazie all'inventore Ermenegildo Santoni che inventò lo stereocartografo, uno strumento capace di meccanizzare una parte del processo per la realizzazione di una mappa, rendendo tutto più veloce e più preciso. Dalle carte realizzate con lo stereocartografo era anche possibile realizzare dei plastici.
Se sei interessato a sapere come funziona il processo della creazione di una mappa passando per lo stereocartografo, ti invito a vedere questo breve documentario intitolato "La terra scrive" prodotto dall'Istituto LUCE nel 1943 partendo dal minuto 4:24.
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