Il processo dell'incisione chimica su lastre di zinco era uno degli ultimi step per la produzione di una carta. Questa tecnica veniva utilizzata per produrre le matrici delle mappe che poi venivano piegate sui rulli per la stampa. Vediamo un po' più nel dettaglio il processo per la produzione delle matrici.
Per prima cosa si crea il "bagno" per la lastra di zinco, precendentemente incisa superficialmente, con acido nitrico, oppure al solfato di rame, insieme all'acqua (in rapporto 1:12 e 1:3 rispettivamente). Questi due composti sono molto ossidanti e quindi scavano dei solchi, più o meno profondi, in corrispondenza delle incisioni della lastra, ricavando così gli "alloggi" per l'inchiostro.
Esempio di lastra di zinco incisa chimicamente, raffigura una protesi bionica per un braccio |
Ad oggi questo processo è ormai superato, le matrici vengono prodotte con un processo automatico che consiste nel creare il modello su computer e inviarlo ad una macchina che con un punteruolo ne incide la superficie. L'incisione chimica è caduta in disuso perchè era un processo molto lento e soprattutto pericoloso. Le sostanze chimiche, come l'acido nitrico, sono molto nocive, tossiche e i suoi fumi producono danni irreparabili al sistema respiratorio.
Per sapere di più sull'incisione chimica clicca qui.
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