Figura 1 - Qui possiamo vedere una foto dello stereocartografo completo, prima dello smontaggio. |
Figura 2 - Per prima cosa, vengono smontati gli oculari e il pantografo, successivamente si passa a smontare i telai. |
Figura 3 - Alla fine rimangono solo i piedi |
Questo stereocartografo, risiede al museo delle Officine Galileo. É un modello 5 ed è stato donato dalla famiglia di un ex dipendente della EIRA.
Quando la ditta chiuse, l'operaio prese con se lo stereocartografo e si mise in proprio. Infatti nella Firenze di allora c'erano molte ditte di aereofotogrammetria e produzioni cartografiche, che adesso sono state tutte dismesse a causa della nascita dei satelliti che permettono una più immediata produzione cartografica.
Si trovava in un appartamento e, una volta che l'ex operaio morì, i suoi eredi vollero sgomerare l'appartamento. Così, lo stereocartografo venne smontato e donato al museo.
Sfortunatamente, non si trova in esposizione al museo. Lo spazio è poco e i fondi pochi per creare un nuovo stand. Però il direttore del museo, Luciano Romeo, si sta adoperando per restaurarlo e trovargli un posticino.
L'ottica di questo stereocartografo è stata smontata preventivamente e imballataperchè molto delicata.
Figura 4 - Parti interne mobili dello stereocertografo. |
Figure 5 - Meccanismo di scorrimento del pantografo. |
Figura 6 - Tavolo da disegno con pantografo. |
Fonti : Luciano Romeo, direttore tecnico del museo delle Officine Galileo.
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